Lo strumento di fondazione della Parrocchia, risale all’anno in cui venne nominato il primo parroco residente a Bidogno. Come di regola, in esso si emanavano gli obblighi dei parrocchiani, ossia il modo di garantire i mezzi necessari per il mantenimento del parroco e per le spese inerenti all’amministrazione della Parrocchia.
Ancora prima che vi fosse un parroco stabile nelle varie Parrocchie della Pieve, giungevano i curati o canonici residenti a Tesserete incaricati di «officiare» nelle singole chiese. Per quanto riguarda il cappellano che officiava a Bidogno nell’Oratorio San Barnaba si conserva in archivio un documento del 17 marzo 1563. Si tratta di una convenzione della durata di 9 anni, tra i vicini del Comune di Bidogno e un certo prete Cesare Quadri di Sala. Il vicinato comprendeva le terre di Treggia e Somazzo. A Corticiasca officiava un cappellano che per qualche tempo risiedeva sul posto, ma sempre alle dipendenze del parroco di Bidogno. La cappeliania era in parte sovvenzionata dal Beneficio, intitolato a San Fermo e Rustico, dal nome dei Santi ai quali era dedicato l’Oratorio del luogo.
Queste notizie si trovano in parte sul volumetto stampato da don Attilio Bari nel 1965, in occasione dei restauri della chiesa parrocchiale. Alcuni dati sono stati rilevati da documenti e libri storici dell’archivio parrocchiale.